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Paura

Buongiorno a tutti miei cari, vi sono mancata un po’?..... Ammettetelo, sì!!!

Oggi vi scrivo in diretta dall’Ospedale, ricovero avvenuto sabato scorso, già..

Ricky, il mio piccolino, è sto ricoverato d’urgenza sabato a causa di una difficoltà respiratoria, febbre alta, tosse forte, saturazione bassissima.. Insomma una miriade di fattori. Dapprima si pensava fosse bronchite acuta, ma con esami del sangue ed una lastra ai polmoni scoprimmo che aveva un principio di focolaio di polmonite, una figata proprio......... Non avete idea dell’ansia, sabato ero a pezzi, sono partita con lui alla veloce pensando e sperando che non fosse nulla di grave, ma quando sono entrata in reparto con codice giallo e si sono messi a visitarlo di corsa sono andata in palla, cercavo di essere forte di sorridere lo stesso e di tranquillizzare lui, ma quanto è stato difficile.

Avevo paura, una paura folle. Paura per lui, per cosa potesse avere, guardavo le infermiere, i medici e dalla loro faccia si capiva che c’era qualcosa che non andava, e non qualcosina ma qualcosa.....

La cosa che mi ha fatto preoccupare di più in assoluto è stato il repentino attacco all’ossigeno, lì ho iniziato a farmi delle domande, con i suoi occhietti che a malapena riusciva a tenere aperti mi guardava impaurito, ed io che gli sussurravo di stare tranquillo con una convinzione pari a zero perché ero tutto fuorché tranquilla io, come potevo pretendere che lo fosse lui.

Ci hanno messo in una stanza minuscola, avevo la borsa del cambio ancora in macchina ed il passeggino fuori dal reparto, lasciato lì da una parte credendo di poterlo riprendere in giornata, ma.....

Iniziammo con antibiotico in endovena, cortisone, ossigeno e saturimetro sempre attaccati, eravamo soli, io e lui. Lo guardavo addormentarsi stravolto da tutto e mi veniva da piangere ma non volevo, dovevo essere forte, mi avesse vista piangere?? No, non si piange..... Fino a quando non ho sentito la voce del suo papà, che sapeva del mio viaggio in pronto soccorso, ma non sapeva di ciò che era successo. Non chiama mai quando è a lavoro ma caso vuole che mi chiamò, e mentre gli spiegavo il tutto beh, sono scoppiata, Riccardo dormiva ed io piangevo al telefono, trattenendomi il più possibile.

Mi sentivo inerme, avrei voluto fare scambio, dargli il mio stare bene e prendermi ciò che aveva lui, ma purtroppo non si può.

Non sapevo cosa fare, ero sola e dovevo spiegare al parentado tutto quanto, sapendo ben poco in realtà perché non è che dicessero molto.

Ma una volta fatta la lastra ed avendo avuto delle conferme ero un po’ più tranquilla, sapevo che sarebbe stata lunga la permanenza in ospedale.

Ora, dopo 3 giorni, è tornato lui.. Giocherellone, con quei due occhioni grandi e cerulei belli vispi, sani. Ancora sotto medicine ovviamente, monitorato ogni giorno ed ora senza ossigeno, da mettere solo quando dorme.

Le giornate sono lunghe ma me ne invento di ogni e tutto passa.

Paura passata.

Scusate per questo racconto di sfogo, ma è anche questo il bello no?

Tutti noi abbiamo delle debolezze ed è giusto che ci si faccia conoscere così come si è, sfogarci all’occorrenza e non esibire maschere pecche non ha alcun senso.......

Brave Mamme.

Bravi noi in generale che manteniamo la calma anche quando tutto non va, invece di urlare o dire a fare cose di cui ce ne pentiremmo amaramente.


Il mio bimbo

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